La Divina Commedia [Completo] CarloB. ☆ heyjude

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jenatungurictis
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La Divina Commedia
(Dante Shinkyoku)
di Gō Nagai


Titolo originale: Dante Shinkyoku
Titolo inglese: Dante's Divine Comedy
Nazionalità: Giappone
Casa Editrice: Kōdansha
Storia e disegni: Gō Nagai
Categoria: Seinen, Pubblico Adulto
Genere: Avventura, Drammatico, Horror, Mistero, Psicologico, Soprannaturale, Storico
Anno: 1994-1995
Volumi: 3
Capitoli: 39
Edizione Italia: d/visual (d/books) Dicembre 2006/Agosto 2007 (3 volumi)
Edizione Italia: Edizioni BD (J-Pop) Aprile/Luglio 2014 (Ultimate Edition 3 volumi)
Edizione Italia: Edizioni BD (J-Pop) Settembre 2019 (Omnibus 1 volume)


La Divina Commedia (Dante Shinkyoku) è un manga di Gō Nagai basato sull'omonima opera di Dante Alighieri. L'autore giapponese ha preso ispirazione per i disegni dal pittore francese Gustave Doré, che nell'Ottocento illustrò una famosa versione dell'opera. L'opera, pubblicata in tre volumi da Kōdansha tra il 1994 e il 1995, è stata edita per la prima volta in italiano da d/visual tra il 2006 e il 2007 in tre volumi. Edizioni BD ha riedito l'opera nel 2014 in tre volumi e nel 2019 nel primo formato omnibus al mondo.
Wikipedia

In questa sua personale rivisitazione del peregrinaggio di Dante nei regni ultraterreni, il mangaka si prende il rischio di rappresentare una delle storie tra le più immaginifiche, un racconto che soprattutto nelle ultime battute risulta essere etereo e astratto già solo per essere concepito dalla mente (figurarsi essere rappresentato su tavola), riuscendo tuttavia a sviare dal problema mantenendo una eleganza nel tratto straordinaria. Nagai, per sua stessa ammissione, prende spunto dalle illustrazioni di Gustave Doré che, insieme a pochissimi altri, si era prefisso l’arduo compito di illustrare quasi per intero la Commedia. Alcune tavole sono rielaborazioni 1:1 delle incisioni di Doré, un modo da parte di Nagai di far trasparire l’amore che prova per il lavoro del suo collega, ma che allo stesso tempo lascia un senso di alienazione data la grande, e anche ovvia, differenza che c’è tra i due stili. Questa alternanza dona poca organicità all’opera nella sua interezza, che sembra un patchwork di tavole realizzate due artisti completamente diversi.

Nagai con il suo tratto nervoso e sporco si dà alla pazza gioia nel realizzare i demoni che infestano i gironi infernali, reduce anche dall’allenamento con la saga di Devilman e Mao Dante (molti dei demoni dell’inferno strizzano anche l’occhio a vecchi design di diavoli apparsi nella sua vecchia opera). Il problema sull’etereo viene in un certo senso svicolato concentrandosi di più sulla prima cantica, che occupa circa i 2/3 dell’opera, relegando solo all’ultima porzione le altre due.Il grottesco del suo tratto si presta perfettamente a trasporre la crudezza delle scene descritte dal Vate fiorentino nell’Inferno e nel Purgatorio, un po’ meno invece in quelle pacifiche e angeliche del Paradiso. Gli spigoli e le linee marcate si prestano poco all’ambientazione e ai toni generali di quella parte di racconto, dando al lettore una sensazione di straniamento, causata anche dalla quasi totale assenza di sfondi nelle ultime battute.

Nerdevil


Spoiler:

Credits
Carlo B.heyjude
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